“… Sguardi. Sguardi smarriti, supplichevoli, indagatori, prevaricatori, prepotenti. Sguardi per abbracciare un enorme campionario di soggetti umani che si confrontano con i propri simili e con se stessi per designare il vincitore o il perdente.
Sono i personaggi di Rino Pinto, i suoi “attori”, interpreti dell’esistenza quotidiana, perenne commedia della vita, nel ruolo che una sorte più o meno benevola ha assegnato a ciascuno di loro.
Tanti tasselli di un intricato mosaico fatto di stati d’animo convocati a saturare una “scena”, a coagularsi in una rutilante sintesi visiva che diventa pittura. Sorretta da ricordi, apprendimenti, consapevolezza, partecipazione, esperienza. Tutto veicolato da emozioni e sentimenti maturati in quegli stati d’animo, per un verso o l’altro anche nostri, ma del nostro autore in particolare perché su di essi fonda la dimensione e la scenografia della ribalta di turno e poi la sua animazione. Messa su, ordinata e vitalizzata con figure e situazioni captate “scavando” di brutto nell’uomo e nell’ambiente, per assumerle come testi e pretesti dei suoi esiti espressivi…”
Vulco Micheletti – (Belluno 2008, da Monografia mostra antologica)